Nella mitologia greca i satiri fanno parte del corteo dionisiaco insieme a sileni e ninfe, creature che si abbandonavano alla vorticosa suggestione musicale e alla danza ritmica ed estatica, che conducevano ad un abbandono dell’IO e ad una fusione con la natura. Il Satiro danzante, custodito nel museo omonimo a Mazara del Vallo (Trapani) e rinvenuto tra il 1997 e il 1998 nelle acque del Canale di Sicilia, rappresenta infatti un Satiro, giovane di grande bellezza, durante una danza sfrenata, in una condizione di coscienza alterata tesa verso la dimensione divina; ben incarna, dunque, l’aspirazione umana all’estasi, alla liberazione da ogni catena e costrizione mentale e corporale; è l’emblema dell’ebbrezza, della gioia, dell’euforia, esprime l’energia, la voglia di vivere e condividere il piacere delle voluttà, il desiderio di evadere e rifugiarsi in un altrove.